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Qualche nota particolare merita anche il secondo matrimonio, celebrato
un tempo in sordina e festeggiato, attualmente, come un vero e proprio
avvenimento cui spesso partecipano, oltre ai figli nati da possibile
precedenti unioni, anche i figli stessi della nuova coppia! Contratto,
solitamente, da divorziati e vedovi e dovendo in ogni caso avere, per
ovvi motivi di buon gusto una minore risonanza rispetto al primo, il
secondo matrimonio sarà solitamente basato su una cerimonia elegante
ma discreta (di solito con rito civile; il rito religioso infatti, è
consentito solo per le seconde nozze tra vedovi essendo,
viceversa
precluso per i divorziati a meno che, questi ultimi non abbiano
ottenuto regolare annullamento del primo matrimonio dal Tribunale
ecclesiastico della Sacra Rota) e con pochi invitati scelti con cura
tra i parenti e gli amici più intimi. Nella compilazione delle
partecipazioni poi è quanto meno opportuno affidarsi a qualche regola
elementare di bon ton: ad esempio, sono gli sposi stessi (e non più i
rispettivi genitori!) ad annunciare le proprie seconde nozze,
soprattutto se il matrimonio segue un periodo di convivenza. Un’altra
soluzione può essere quella di comunicare l’evento una volta avvenuto,
riservandosi l’invito a voce o con un biglietto scritto di proprio
pugno per le persone che si desidera siano presenti alla cerimonia. La
sposa è naturalmente libera di indossare ciò che preferisce; tuttavia,
trattandosi di seconde nozze (generalmente celebrate in età non più
fanciullesca!), è senz’altro preferibile che scelga un abito elegante
ma molto semplice, sobrio ed essenziale, dai colori avorio, grigio
perla o dai toni pastello. Meglio quindi evitare il bianco che, segno
di purezza, è naturalmente riservato alle prime nozze nonché, il velo
che potrà essere sostituito da un cappello o da una delicata
acconciatura fatta con dei fiori. Meglio infine evitare austeri
tailleur, troppo severi e rigorosi per un’occasione di gaudio come
quella delle nozze!. Il corteo d’ingresso si dispone come quello
previsto dalla tradizione; tuttavia, in caso di seconde nozze, non
sarà più naturalmente il padre della sposa a condurla all’altare
bensì, il futuro marito, che la affianca fino ad arrivare di fronte
all’officiante; se la sposa ha figli grandi che approvano le nozze, il
futuro consorte, potrebbe invece essere sostituito in questo compito
dal figlio maggiore di lei o, eventualmente, da due figli maschi che
le porgeranno il loro braccio per il corteo. Gli sposi in seconde
nozze, a proposito dei figli, dovranno dare prova di grandissima
sensibilità, cercando il più possibile di coinvolgere nella nuova
cerimonia non solo i figli eventualmente già nati dalla loro unione,
ma soprattutto, i figli nati dai precedenti matrimoni, di regola meno
inclini al festeggiamento; per questo, se più piccini, dopo aver
chiesto regolare consenso all’altro genitore, bisogna cercare di farli
partecipare con allegria magari, conferendo loro l’ “importantissimo”
incarico di paggetto o damigella; se più grandicelli invece,
rendendoli consapevoli e partecipi di una propria decisione maturata
con estrema consapevolezza, ponderata in piena coscienza che,
naturalmente, segue ad una riflessione profonda ed è dettata dal
grande amore reciproco che unisce al nuovo partner ma che, ovviamente,
non impone loro un abbandono dell’altro genitore e, tanto meno,
diminuisce il grandissimo amore genitoriale provato da sempre nei loro
confronti.
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