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IL BANCHETTO
Il banchetto di nozze, deve svolgersi in
ristoranti o ville che
dispongano di sale ampie e capienti in grado di accogliere al meglio,
tanto un numero limitato quanto, un numero considerevole di ospiti.
Generalmente, segue una cerimonia che si sia svolta nella tarda
mattinata ed anche per questo, buona regola impone che gli sposi,
debbano prestare una grande attenzione alla scansione dei vari impegni
precedenti programmando, preferibilmente, l’arrivo alla
location in
perfetta sincronia con l’inizio dell’aperitivo augurale evitando, così
ai propri invitati, interminabili e stressanti attese!
Il banchetto,
naturalmente, richiede un’armonia essenziale nella scenografia
complessiva della location e nelle apparecchiature così come,
un’attenzione capillare nella distribuzione dei posti e nella scelta
stessa del menù; e perché tutto abbia inizio nel migliore dei modi, la
sposa (che, prima dell’ingresso in sala avrà avuto, a sua
disposizione, qualche minuto utile per togliere
il velo e sistemare
l’acconciatura!), precederà i suoi ospiti di qualche passo entrando
nella sala quando, tutto sarà preparato alla perfezione e il personale
di servizio, sarà pronto, appunto, a servire gli aperitivi.
Gli ospiti saranno quindi accolti dalla madre della sposa (che farà le
veci della padrona di casa) e, naturalmente, dalla neo-coppia.
Se gli ospiti presenti al banchetto sono numerosi, all’entrata in
sala, si collocherà un tableau con la disposizione dei tavoli e dei
vari posti assegnati; e ancora, lì accanto, disposto su un leggio o su
un tavolo, un’idea carina sarebbe quella di esporre un grande libro
che ogni invitato, in successione, potrà firmare esprimendo una frase
augurale per gli sposi.
In relazione alla specifica collocazione dei posti,
occorre tener presente che, naturalmente, “quelli d’onore”, si
assegnano secondo un registro strettamente codificato di cui si
esporrà a breve; per tutti gli altri, si ricorre chiaramente a l “buon
senso” avendo l’accortezza, di far sedere vicino (o comunque allo
stesso tavolo) persone con interessi e possibili argomenti di
conversazione in comune che, possano coinvolgere e mettere a proprio
agio anche coloro che, proprio in quell’occasione, si incontrano per
la prima volta.
Le soluzioni possibili per la preparazione dei tavoli della sala sono
diverse:
• La soluzione tradizionale, nel caso in cui siano previsti pochi
invitati, prevede l’allestimento di un’unica tavolata a ferro di
cavallo o a forma di “E”, dove la sposa occuperà posto al centro del
lato corto, con lo sposo alla sua sinistra; il padre di lui alla
destra della sposa; la madre della sposa accanto allo sposo; il padre
di lei sulla destra e la madre di lui sulla sinistra, di seguito i
testimoni (alternando un uomo e una donna), i parenti più stretti, gli
ospiti di riguardo e, in un ordine dettato dall’età (dai più anziani
ai più giovani), tutti gli altri ospiti rispettando l’alternanza dei
sessi, fino al fondo della tavolata;
• Se, viceversa, gli invitati sono numerosi, di solito si preferisce
la soluzione con tavoli da sei o da otto posti, tondi o rettangolari,
disposti di fronte al tavolo d’onore (anch’esso di forma tonda o
rettangolare) più grande, che ospita gli sposi al cospetto della sala,
i genitori, i testimoni, l’officiante, ed eventualmente, i nonni.
Diversamente, i neo-sposi possono decidere di costituire un tavolo
sedendo insieme ai testimoni e agli amici più stretti;
• Altrimenti si può optare per un tavolo maestosamente allestito
riservato esclusivamente agli sposi;
• Ancora, secondo una recente tradizione nata in Francia e introdotta
in Italia da qualche tempo è, inoltre, possibile porre al centro della
sala un tavolo di giovani, con gli sposi, le
damigelle d’onore e gli
amici più intimi della coppia.
La madre della sposa presiede ad un
altro tavolo, avendo alla sua sinistra il padre dello sposo e alla sua
destra l’officiante, insieme ai testimoni e ai nonni. Ad un terzo
tavolo si ripete quindi la medesima disposizione con il padre della
sposa, la madre dello sposo, gli altri testimoni e i nonni. Ai tavoli
restanti, gli ospiti possono invece sedersi liberamente, mentre i
bambini vengono sistemati tutti insieme, controllati da un adulto.
• Se, infine, gli sposi preferiscono lasciare liberi gli invitati di
prendere posto senza preordinarne la disposizione, è buona regola
fissare almeno tre tavoli per gli ospiti di riguardo o per quelli più
anziani che, diversamente, potrebbero trovarsi in difficoltà; è
comunque indispensabile che tutti gli invitati siano messi in
condizione di trovare nella maniera più semplice e veloce possibile la
propria collocazione: le soluzioni che si possono adottare, anche in
questo caso, sono molteplici:
1. Una prima soluzione decisamente gradevole, è quella dei segnaposti
per i tavoli, scritti a mano con inchiostro a china e, riportanti il
nome completo dell’invitato preceduto da alcun titolo;
2. Più formale, e adatto quando gli ospiti sono davvero numerosi, lo
schema dei posti sistemato all’ingresso su un leggio di cui si
accennava precedentemente (...);
3. Di grande impatto, infine, i segnaposto personalizzati, da
consegnarsi a ciascun ospite, sottoforma di cartoncino o biglietto,
contenuti in una bustina con l’indicazione precisa del proprio posto.
Se si opta per quest’ultima soluzione, si consiglia in ogni caso (al
fine lievitare disguidi o situazioni imbarazzanti) di premunirsi,
tenendo qualche biglietto senza nome, pronto per eventuali cambiamenti
dell’ultimo momento, che una persona di fiducia effettuerà durante gli
aperitivi, di modo che, quando gli ospiti raggiungono i loro posti,
sia tutto in perfetto ordine.
In ogni caso però, prima dell’inizio del pranzo, la madre della sposa
in qualità di “padrona di casa”, compirà un giro di cognizione tra i
tavoli, per sincerarsi che tutti abbiano trovato la loro giusta
sistemazione e che siano state fatte le dovute presentazioni tra
conviviali dello stesso tavolo che potrebbero non conoscersi (..).
A prescindere, comunque, dal tipo di soluzione prescelta, gli sposi
dovranno essere ben visibili da ogni angolo della sala.
Per completare poi l’apparecchiatura della tavola (già di per sé
meravigliosamente impreziosita da bellissime tovaglie ricamate in
tinta con il resto della sala nonché, da lucenti e scintillanti
stoviglie in cristallo, porcellana ed argento), si potrebbe pensare ad
alcuni “piccoli particolari”in grado, sicuramente, di “fare la
differenza”come, ad esempio, i succitati segnaposto, la legatura dei
tovaglioli con un nastro in tinta con il tema cromatico del
matrimonio, un piccolo
bouquet floreale vicino ad ogni posto, frutti
di marzapane a sostegno del cartellino segnaposto, candelieri in
argento, menù personalizzati stampati su un cartellino piegato in due
sulla cui copertina si potrebbe riportare un’immagine del matrimonio
in generale piuttosto che, un’immagine più specifica del luogo dove si
svolgono i festeggiamenti con, in basso, i nomi degli sposi e la data
del matrimonio; all’interno quindi, sulla sinistra, la successione
delle portate e, sulla destra, la lista di vini.
La perfetta riuscita di un banchetto di nozze dipende soprattutto dal
fatto di da per scegliere, senza causare incongruenze, i piatti più
adeguati e saperli offrire in porzioni equilibrate e nella giusta
sequenza ricordando inoltre che, il tempo utile al suo svolgimento,
deve fluire senza estenuanti attese tra una portata e l’altra né
ritardi ingiustificati, avendo cura ugualmente di “non correre troppo”
per dare il tempo agli invitati di assaporare, nel modo giusto, la
bontà delle diverse pietanze e, di scambiare al tempo stesso qualche
parola con gli altri commensali; il tutto, naturalmente, fino al
taglio della torta , che chiuderà con stile una festa sontuosa.
Nella gestione della scelta del Menu , si consiglia generalmente di
rimanere fedeli ad una successione in linea di massima commisurata
alle seguenti portate:
• Antipasto ;
• Due primi piatti (evitando, possibilmente, il tris di primi nello
stesso piatto!);
• Una portata principale che può essere composta da un piatto di pesce
accompagnato da contorni di verdura (preferibilmente grigliata per
esaltare il gusto delicato della portata di pesce);
• Un sorbetto di menta o di frutta (limone ma non solo: anche
mandarino, pesca o arancia (…);
• Una piatto caldo di carne anch’esso, accompagnato da contorni di
verdure o ortaggi molto delicati, (anche per assecondare le esigenze
di eventuali ospiti vegetariani!);
• Una delicata degustazione di formaggi vari su tagliere;
• Un gelato leggero, una coppa di frutta o una mousse;
• E per concludere in bellezza, al centro dell’attenzione,tra tutti
gli altri dessert, la Torta nuziale , seguita da biscottini e praline
per accompagnare il caffè.
Durante il pranzo, spesso piuttosto lungo, è bene in ogni caso che tra
le varie serie di portate anche i commensali abbiano modo di potersi
alzare e fare qualche passo; a tal uopo, gli ospiti potranno
approfittarne “per sgranchirsi le gambe” , ad esempio, tra i primi e i
secondi o dopo i secondi, in attesa della
Torta; in questi intervalli,
si possono a discrezione degli sposi inserire
danze ,se è presente un
complesso musicale e se la location prescelta disponga di un minimo di
attrezzatura hifi, o piccoli giochi per i più giovani (cui si possono
spiritosamente far partecipare anche le persone più anziane), o
ancora, la proiezione di qualche episodio spiritoso tratto da film
sull’argomento nuziale, per accendere qualche scintilla in più di
allegria, o l’immancabile e sempre ben accetto karaoke…il tutto,
naturalmente, senza perdere mai la compostezza che comunque non deve
mai prescindere e che deve accompagnare tutta la festa…
Il menu naturalmente va deciso, ulteriormente, in armonia con alcuni
fattori che non vanno assolutamente trascurati: innanzi tutto, si deve
tener conto della stagione e dello “stile” della cerimonia
prediligendo, ad esempio, nella stagione calda, la scelta della carne
bianca perché più leggera e digeribile e viceversa, nella stagione
fredda (quando si ha più bisogno di ingerire calorie per combattere il
rigore dell’inverno!) la scelta delle carni rosse e della cacciagione;
se inoltre tra gli ospiti si prevede la presenza di molti bambini , è
bene che si concordi per loro un “menu su misura” per quantità e
qualità, chiedendo al maitre che i più piccini vengano serviti presto
senza che siano costretti a lunghe attese!
Un argomento a parte merita invece la scelta della lista dei vini per
i quali, onde evitare disastrosi accostamenti o scelte dettate
dall’incompetenza o dal gusto personale che potrebbero guastare un
buon pranzo, è sicuramente preferibile affidarsi ad un esperto
sommelier; generalmente infatti, si cade nell’errore piuttosto comune
di scegliere con una cura quasi “maniacale” il menu lasciando invece
la scelta dei vini al solo ristoratore che, lo ricordiamo, non sempre
è anche esperto conoscitore delle virtù del famoso “nettare degli
dei”! Non c’è nulla di peggio che affiancare ad ottimi cibi preparati
e presentati con cura dei vini mediocri; è già sgradevole che ciò
accada durante un pranzo o una cena qualsiasi, addirittura
inammissibile poi, su succede al nostro matrimonio!
Il modo migliore
quindi per evitare brutte sorprese è come suddetto affidarsi ad un
vero esperto del settore con tutte le competenze adatte a rendere
ancor più piacevole il banchetto nuziale o, in alternativa, altra
soluzione potrebbe essere quella di rivolgersi direttamente al
produttore avendo, naturalmente, un minimo di esperienza. In
quest’ultimo caso, essendo proprio gli sposi stessi gli “artefici”
della scelta, il nostro piccolo suggerimento è di orientarsi sulle
seguenti tipologie da accompagnarsi alle rispettive vivande:
• Champagne o Prosecco con gli antipasti;
• Vino Bianco leggero con i primi piatti;
• Vino Bianco secco con il pesce;
• Vino Rosso giovane con le carni bianche;
• Vino Rosso più corposo con le carni rosse e con la cacciagione;
• A scelta tra Spumante dolce o moscato con la torta.
Il Servizio , oltre a distinguersi per l’“alta professionalità”, per
“cortesia verso gli ospiti” dovrebbe svolgersi naturalmente, in
maniera rapida, evitando lunghi tempi morti tra una portata e l’altra;
il pranzo seduti infatti, per quanto ricco e sontuoso, non deve avere
una durata infinita!
Gli sposi quindi, devono concordare in anticipo
con il maitre la scansione approssimativa delle portate (magari,
recandosi personalmente presso
la location prescelta per il banchetto
qualche settimana prima del fatidico giorno e, assaporando – anche in
compagnia dei rispettivi genitori, dei testimoni di nozze o, più
semplicemente, di cari amici – il menu che sarà poi protagonista del
banchetto stesso al fine, anche. di verificarne la bontà e la
convenienza!!), accertandosi così di raggiungere un tempo totale che
non superi di molto le due ore.
Il personale, nella gestione di un banchetto nuziale, può intervenire
in tre differenti modi:
1. Il servizio ai tavoli: E’ la tipologia di servizio più tradizionale
e formale e, prevede che tutte le portate vengano servite agli ospiti
che siedono al proprio posto dall’inizio alla fine del pranzo;
2. Servizio & Buffet: Il personale di servizio serve il primo piatto
ai tavoli mentre, per le successive pietanze e per i dolci, viene
allestito un grande tavolo al quale gli invitati possono accedere
liberamente servendosi da soli;
3. Buffet: In quest’ultima soluzione, tutte le portate sono a
disposizione degli invitati al tavolo o, per meglio dire, a più
tavoli, in modo da limitare le attese in coda ed agevolare così il
“flusso” ordinato degli invitati in attesa di servirsi (il rapporto
ideale, sarebbe di un metro di tavolo ogni cinque – sei invitati). Una
volta serviti, gli ospiti possono quindi tornare in modo discreto ed
ordinato al proprio posto.
Pur considerando inoltre che un menu “troppo particolare” senza
possibilità di alternativa risulterebbe rischioso, talvolta, per dare
un tocco di originalità al banchetto o, più semplicemente, per
rispettare anche la presenza di ospiti che potrebbero non gradire la
presenza di determinate pietanze (ad esempio, le portate a base di
particolari tipi di carne o di pesce per ospiti osservanti la
religione mussulmana o anche, per ospiti vegetariani), gli sposi
possono decidere di affiancare, ai piatti più tradizionali, qualcosa
di più inusuale come ad esempio, piatti etnici o di cucina esotica: ne
sono tipici esempi, la cucina Kashèr, da cui non si può prescindere se
gli sposi stessi o gli invitati siano di religione ebraica o, ancora,
la cucina di un Paese particolare che, in modo suggestivo, potrebbe
servire a rievocare il primo incontro del neo- coppia in un ristorante
etnico oppure, ancora, una sorta di “anticipo del viaggio di nozze in
stile esotico” tenendo ben presente però che, naturalmente, in questi
casi, la scelta del tipo di menu deve essere totalmente affidata ad
uno chef molto esperto e, l’intero matrimonio, dovrà almeno in parte
armonizzarsi a quello che sarà il menu del ricevimento;
in tal senso,
potremmo consigliare, quali spunti interessanti per personalizzare
l’atmosfera della giornata, la diffusione in sala di una fragranza
fruttata o il fresco aroma degli agrumi, ma anche i più intensi speziati, o infine, l’essenza profumata preferita dalla sposa (…).
A conclusione del banchetto di nozze, si procederà, naturalmente, al
classico taglio della Torta e quindi, al
Brindisi finale di
buon
augurio (il vino in abbinamento della torta sarà rigorosamente dolce)
che sarà rivolto agli sposi evitando, possibilmente, i vari discorsi,
sia degli invitati che degli sposi o, se proprio non se ne può fare a
meno, limitandoli a poche, semplici parole.
Dopo il brindisi la sposa
può (se non l’ ha già fatto sui gradini della chiesa ), lanciare il
bouquet alle amiche non sposate o regalarlo alle più care dividendolo
in mazzetti.
Suggeriamo inoltre di ricordare che
il galateo vieta
(perché considerato veramente poco elegante!) il famoso “taglio della
cravatta dello sposo” con la conseguente ed inopportuna richiesta di
soldi agli invitati!
Ultimo dovere degli sposi prima del commiato è la
distribuzione dei confetti e delle
bomboniere; i confetti, lo
ricordiamo, devono essere alla mandorla e rigorosamente bianchi; la
sposa li offrirà ai presenti in numero dispari, aiutata in questo
compito dal marito o dai
paggetti. E’ questa l’occasione ideale per
ringraziare nuovamente gli ospiti della presenza e del dono di nozze e
per salutarli definitivamente;
a questo punto gli sposi, potranno
lasciare la sala all’esterno della quale ci sarà ad attenderli la
vettura che aveva accompagnato la sposa in chiesa o al municipio e la
coppia al ricevimento, per condurli all’aeroporto o alla nuova casa a
meno che, come spesso accade,
la location prescelta, non metta a
disposizione degli sposi la propria suite più bella, per trascorrere
la prima notte insieme.
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